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Nella foto: Yonghong LiNiente patteggiamento per il Milan. L’Uefa, dopo il voluntary agreement, ha negato al Milan anche il settlement, ovvero il patteggiamento. Adesso il club rossonero è stato rinviato a giudizio, che avverrà all’incirca verso al metà di giugno. E quel giorno potrà succedere di tutto. Non succede spesso che un club venga rinviato a giudizio, di solito Uefa e club riescono a raggiungere un accordo in tempi abbastanza brevi. Non stavolta, però.
Questo il comunicato diramato dalla Uefa: “La camera di investigazione dell’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA (CFCB) ha deciso di rinviare l’AC Milan alla camera giudicante del CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule).
Dopo un attento esame di tutta la documentazione e delle spiegazioni fornite dalla società, la camera di investigazione ritiene che le circostanze del caso non consentano la conclusione di un settlement agreement.
Nello specifico, la camera di investigazione è del parere che permangano ancora incertezze sul rifinanziamento del prestito e sul rimborso delle obbligazioni da effettuare entro ottobre 2018.
La camera giudicante prenderà una decisione in merito a tempo debito.
Durante il mese di giugno, la camera di investigazione comunicherà eventuali altre decisioni in merito al monitoraggio delle società sotto indagine o che hanno concluso un settlement agreement”.
Cosa rischia adesso il Milan? Si va dalla multa fino all’esclusione dalle coppe europee, passando per lo stop del mercato. In questo caso, addio Europa League, con ingresso dell’Atalanta nei gruppi e della Fiorentina nel secondo preliminare. I motivi del rinvio a giudizio sono legati alle troppe incertezze legate agli investimenti e all’azionista di riferimento, mister Li, la cui figura non sembra avere dei contorni chiarissimi. Infine troppe le incertezze relative ai ricavi futuri, soprattutto quelli cinesi. Insomma, il Milan resta in attesa.
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